Da quando coltiviamo i pomodori tipo pachino nell'orto, io per fare le provviste di conserve per l'inverno utilizzo soprattutto quelli di questa varietà, trovo siano così dolci!
Procedo così: li raccolgo in genere dopo ferragosto, prima delle piogge e lascio che completino la loro maturazione nelle cassette. Dopo averli lavati, li taglio in due o tre pezzi cercando di togliere il grosso dei semi.
Riempio i barattoli di vetro ben lavati e asciugati
che hanno sostituito le "belle e comode bottiglie di birra" utilizzate per tanti anni e che a me tanto piacevano... ma riconosco che, per questo tipo di conserva a pezzi, i barattoli sono più pratici!
I barattoli devono essere riempiti per bene, fino all'orlo. Aggiungo un rametto di basilico, che in questo periodo è rigoglioso e profumato e chiudo i barattoli con i tappi, lavati e asciugati.
Alla fine i barattoli pieni li faccio bollire a bagnomaria per circa 2 ore, ben coperti di acqua...
Eccoli il giorno dopo, raffreddati, pronti per essere riposti nella dispensa.
L'inconveniente di questo procedimento sta nel fatto che, per utilizzare questa conserva occorre, al momento dell'uso in cucina, passarli al passino.
Conosco diversi metodi per conservare i pomodori per l'inverno, sia perché già da bambina mi piaceva partecipare quando si faceva questa "faccenda" a casa e sia perché ho coltivato per molti anni nei miei campi diversi ettari (tanti!) di pomodori per l'industria e, tra tutte le signore che lavoravano a giornata per il raccolto, ognuna mi proponeva il proprio.
Il metodo più usato è senza dubbio la passata o il macinato di pomodoro "a crudo", imbottigliato o invasato e poi fatto bollire a bagnomaria per 2 o 3 ore. Secondo la mia esperienza, i metodi migliori sono: i pelati (ma per me troppo laborioso) o la passata di pomodoro "cotta".
Per tanti anni ho seguito quest'ultimo metodo: ho bollito i pomodori la sera prima, li ho lasciati tutta la notte a sgocciolare in un cesto avvolti in una vecchia tovaglia e poi la mattina seguente li passavo con l'apposita macchinetta separando le bucce e i semi ottenendo così una conserva più concentrata, più raffinata, più buona e più bella... La mettevo poi nelle bottiglie e le bollivo a bagnomaria sempre per circa 2 ore. Oppure le infornavo nel forno a legna ancora caldo dalla "fornata di pane"... e lì restavano fin quando non serviva di nuovo il forno, la settimana successiva.
Questo procedimento era quello seguito da mia suocera e a me piaceva proprio tanto...
Che profumi d'altri tempi!!!!.
Bello vedere la dispensa piena di conserve per l'inverno! A me da sempre un'enorme sicurezza, pensieri del tipo "se adesso inizia a nevicare tanto.... a noi non mancherà il cibo" :))) Chi sa cosa direbbero gli psicoligi?!?!
RispondiEliminaCiao, buona giornata!!
Quando ho letto queste righe ho sorriso. Simpatiche!!!
Eliminaciao e buona serata.
Ho ricopiato le tue istruzioni...la conserva è una cosa che vorrei proprio provare a rifare...ho provato lo scorso anno, ma non ero riuscita a mettere sottovuoto i barattoli...se il basilico decide di continuare a crescere, ti faccio sapere come è andata quest'anno!
RispondiEliminaUn abbraccio.
Mi piace molto come e quello che scrivi e il tuo animo sensibile.
Eliminaciao e buona serata
Carissima Franca, eccomi, sono tornata dalle vacanze e finalmente posso commentare i tuoi bellissimi post che seguo sempre! Un abbraccio. Paola
RispondiEliminaBentornata !!! che vacanze lunghe!!!
Eliminaciao e buona serata
Che invidia per questa bella scorta e per la tua dispensa ordinata!
RispondiEliminaBeh...ordinata perché dovevo fare la foto!!!
Eliminaciao, siamo tornati la settimana scorsa dalla Terra santa e vedo con piacere che tu continui ad impegnarti nelle scorte invernali. Anch'io,prima di partire, ho fatto marmellate e conserve, ma le mie non sono sistemate cosi' in ordine!!1 ciao Melania
RispondiEliminaBentornata!!! chissà quante emozioni!!!
EliminaNon credo proprio che le tue non sono ben sistemate ed in ordine!!!
un abbraccio