mercoledì 19 agosto 2015

Un pò di Messico : la gente

 
Di un viaggio ciò che mi piace di più è proprio la gente, la gente del posto, i loro visi, i sorrisi, gli sguardi ...Gli Indios discendenti dei Maya, che dalle campagne e dai piccoli centri si riversavano nelle piazze e nei portici delle bellissime citta coloniali più turistiche, nel Chiapas e nello Yucatan, con la loro mercanzia di  artigianato locale....
 Senza dubbio il volto che più mi è rimasto e porto nell'anima è quello della Vergine di Guadalupe, venerata in tutto il Messico...(.ha gli stessi tratti del viso della mammina della foto, ovvero la mammina Le somiglia)
Ricamavano, intrecciavano braccialetti,  confezionavano bamboline .....Molte di loro non volevano essere fotografate  e  abbassavano lo sguardo mentre altre sorridevano. 
Questo ragazzo vendeva dei bellissimi acchiappasogni ..1..2.. 6...11 li  ho presi tutti, come souvenir, perché erano troppo belli e dopo lunghe e sciocche trattative (pensavo che prendendoli tutti, avessi diritto ad uno sconto) mi ha fatto capire che non poteva perché  li aveva confezionati lui con  semi di piante e piume di uccelli della giungla e non di galline. E già attraversare la giungla , per spostarci da uno stato all'altro, benché ci siano volute ore e ore di pulmino ....  benché la strada fosse tortuosa, è stato, almeno per me, un viaggio che mi ha arricchito di immagini anche se fuggevoli e sfuocate:  case- baracche  abitate da indigeni che oziavano, si pettinavano e forse anche si spulciavano...ma soprattutto mi affascinavano quelle strade, quei sentieri, quegli stradoni che si inoltravano nella giungla, lasciandomi nell'incognito... a fantasticare....
La signora ricamava seduta in un angolo della strada.....
Chi si riposava , chi oziava, chi vendeva.....
A San Cristobal  De Las Casas una piazza mercato di dolci ....
i dolci che ci avevano incantato a Puebla nella via dei dolci (parte del gruppo è riflessa nella vetrina, in primo piano al centro, con gli occhiali, quella sono io) 
La signora ci spiegava tutto ciò che si ricavava dall'agave, coltivazione molto diffusa in Messico, come pure i fichi d'India e il mais..e ci offriva della buonissima  e profumata tequila e mezcal
.....lei lavorava i fili d'agave e vendeva i lavori che ne ricavava......ventagli, borse ....collane
io ho presa quella di color vinaccia .... Le avrei prese tutte se non avessi avuto problema di cambio.....accettava solo pesos ..e al momento....
Nella bellissima piazza di Puebla, di fronte ai portici e alla cattedrale, quel giorno questa famiglia festeggiava la laurea della figlia ed erano contenti che anche noi ne tenessimo il ricordo...
Nelle piccole comunità rurali dove le tradizioni sono più rigorose (Zinancatan)(San Jan Chamula )
la vita ha  ritmi più lenti...... e le bambine volevano la foto
per strada esse ci sorridevano timide.
in una casa
 facevano le tortilas
tessevano
e vendevano i loro lavori ...una cooperativa , un piccolo centro commerciale.
In direzione di Palenque lei vendeva frutti e succhi esotici alle cascate di Agua Azul
..... molti si bagnavano per il caldo torrido ....ma un' acquazzone, presto, ci ha rinfrescati a tutti.....
Loro costruivano amache ...mi sarei caricata....mah!!!
Lei vendeva amuleti di ceramica con disegni del calendario Maya ...e con la data di nascita ci spiegava.....
e aiutava il fratellino meno preparato....
  Loro in divisa  a Cancun salvavano le uova di tartaruga, nella sabbia  in riva al mare turchese.
Per finire i fiori ....ma dei colori, dei fiori e altro ....alla prossima .....


mercoledì 5 agosto 2015

Per Imaan (disponibile verso gli altri)

Mentre ancora  riordino scatti e pensieri .....del viaggio in Messico, questo affascinante paese, pubblico questo post che avevo pronto e che ci tenevo a condividere
  Raju e Sarbajid,  per noi Ragiu e Sara,  sono una coppia di indiani, in realtà sono dello stato del  Punjap come lo sono la maggior parte degli indiani che ora popolano le nostre campagne. Ho una particolare simpatia per queste persone che  attualmente sono gli unici che lavorano come braccianti agricoli qui da noi. Ragiu sono diversi anni che è in Italia e lavorava presso una fattoria qui vicino. Una sera,  in una festa di compleanno di amici comuni, lo vidi triste,  mi  avvicinai e mi raccontò che le era morta la mamma in India ma non avendo ancora un regolare permesso di soggiorno non poteva tornare nel suo paese ed era molto triste. Chiesi a mio marito se potevamo fare qualcosa per lui e così l'abbiamo  aiutato a regolarizzare la sua situazione senza prevaricare su niente e nessuno.  Lui vuole bene a noi, noi vogliamo bene a lui. Regolarizzato, è tornato in India dove ha sposato la sua promessa sposa ma l'ha aspettata invano in Italia. Giovanissima, purtroppo  poco dopo il matrimonio, mentre aspettava che fossero pronti i suoi documenti per venire in Italia ... è stata  colpita da malattia è il nostro amico è dovuto tornare  in India per la sua fine.  Ora, sono due anni che di nuovo  nel suo paese ha sposato Sara e finalmente eccoli sorridenti e felici. Non lavora più nella fattoria vicino a noi ma presso un'altra alle porte di Latina. Ricorderò sempre la prima volta che ho visto Sara.  Era solo qualche settimana che era arrivata dall'India e dalla signora,  proprietaria della fattoria  aveva imparato a fare il ciambellone e quella sera che è venuta a casa mia, con passo svelto, facendo attenzione a non inciampare  ai lastroni del pergolato mi veniva incontro sorridendo con tra le mani un buonissimo ciambellone appena sfornato e felice ....  Come è vicendevole la vita!!! 
       Ora, qualche mese fa, è nata Imaan, che significa  "disponibile verso gli altri".  Da quando ho saputo che Sara  era incinta ho iniziato a pensare e a prepararle un semplice corredino: il lenzuolino di lino, il disegno l'ho  preso dal web e mi è piaciuto perché semplice con i fiocchetti, i fiori, l'orsetto e l'elefantino portafortuna.
 la copertina di piquet millerighe, dove ho ricamato, sempre con il semplice punto erba un disegno preso da un libro di fiabe dei miei figli (Hansel e Gretel spaventati nel bosco) e rifinita con un tessuto di cotone batista a quadretti bianco e rosa . Misure 70x70cm
 e un vestitino di cotone panna e rosa. Questo modello, tradotto dal particolare blog Tricotting,  mi è piaciuto davvero tanto. Ne avrò sferruzzati proprio tanti e di tutti i colori. E' sempre bello....
e... infine un'altra copertina di cotone lavorata svelta  svelta  con l'uncinetto n° 4 e  un punto che si memorizza facilmente, copiato dalla enciclopedia dei punti di Cinciarella  che gentilmente aveva messo a disposizione per le sue lettrici  e che saluto con affetto. Alla fine per renderla più vezzosetta, ma in realtà per coprire le irregolarità delle rifiniture degli angoli, ho applicato 3 fiocchetti rosa. 
Perché tre e non quattro!!?? Primo: perché un angolo era perfetto, secondo: tre è un numero perfetto e terzo ...il numero quattro non piaceva a mia nonna e non piace neanche a me!....
 Quando sono andata a trovare Sara e la sua bellissima bambina presso il grandissimo podere dove attualmente lavorano, la bambina aveva un vestitino di cotone  rosa a righe ( trovo che sul colorito della  sua pelle questo colore sia molto bello!) e glielo aveva regalato la signora proprietaria dell'azienda. A volte che crudele la vita!!! Anche lei segnata dolorosamente dal destino. Ha accolto Sara e la bambina dentro la sua bella e grande casa come principesse. E già, principesse indiane!! Da bambina io giocavo a fare una principessa indiana,  imprimendomi sulla fronte il pistillo dei papaveri avvolto in un petalo .....e sognavo......
A questa bella e giovane famiglia auguro un mondo di bene e sempre rosa!.
Un po' di anni fa, raccoglievamo le olive a mano e mi facevo aiutare da quattro o cinque indiani. Venne a piovere, ci riparammo in un capanno che stava lì sulla collina in mezzo all'uliveto . Mentre aspettavamo che spiovesse, io chiedevo della loro vita in India ma uno solo, uno più giovane,  rispondeva e capiva l'italiano, uno che io chiamavo Marco come mio figlio perché aveva la sua  stessa età; gli altri invece avevano pressappoco  la mia età, un'età matura, avevano barba lunga e turbante (di religione Sikh) e avevano moglie e figli in India e purtroppo erano tanti anni che non tornavano al loro paese . Mi sono girata, uno di loro  mi guardava e delle lacrime le rigavano il viso. Com'è dura la vita!!!