mercoledì 25 marzo 2015

Venerdì, sabato e domenica scorsi

La  primavera  in un totale contrasto con il  giorno d'oggi qui da noi, pieno di freddo, vento e pioggia  senza un accenno a finire...un giorno che sembra come uno in  pieno inverno!!!. In contrasto sono  anche  i giacinti fioriti sul davanzale di una finestra di casa con  i ciclamini ancora belli e in fiore fuori e....... dispiace toglierli  ma sono fiori della stagione appena  passata...
e che dire di  questi alberi in fiore mentre  tutto intorno ancora ci sono i segni dell'inverno ...Sulle montagne non si vede ma c'è ancora anche tanta neve !!!.
Venerdì, sabato e domenica scorsi con il gruppo" La tenda ", un gruppo di formazione e catechesi per adulti della nostra parrocchia, sono stata in una borgata alle porte di Roma, presso questa struttura predisposta in parte  all'accoglienza di gruppi parrocchiali  e in parte a  casa famiglia per ragazze in difficoltà.
  Dicevo: tre giorni  in autogestione, vivendo appieno il giardino della struttura  un po' incolto, un po' al naturale...immerso nei fiori spontanei e l'uliveto...... condividendo momenti di profonda spiritualità
 Momenti di preghiera ( Via Crucis, S. Messa ), spontanei, irripetibili, con pensieri dettati dal profondo dell'anima, dallo stato d'animo del momento, mentre si prepara,  si accende e si sta attorno al falò, si vaga alla ricerca dell'angolo che più ti raccoglie .......Indescrivibili, indimenticabili, momenti che rendono sensibili anche i cuori più indifferenti
Nella grande cucina e nella grande sala abbiamo condiviso la gioia di ritrovarci insieme a preparare la colazione, il pranzo e la cena
 e momenti di riflessione sul canto di Renato Zero ."Sorridere sempre".... e la visione del film "La mafia uccide solo d'estate " (consiglio a chi non l'ha visto di vederlo)
 
Ci siamo ritrovate anche un po' bambine ......nel gioco del "campanone" ma stranamente nessuno di noi (15 persone) ricordava  le sue regole e come si giocava.....eppure da bambine era uno dei giochi preferiti. 
Non dimenticherò mai per tutta la vita la storia legata a questo lavoro eseguito interamente  a punto croce da una mamma della casa famiglia mentre il suo cuore era in subbuglio perché non poteva tenere e ha dovuto dare la sua bambina, come non dimenticherò mai  il sorriso di un neonato che giaceva nella sua culletta in quella stanza tutto intorno  coloratissima di pupazzi e odorava di borotalco..........Non dimenticherò..... 
Questo post è un canto alla vita, la vita con le sue gioie e i suoi dolori...... e comunque è  SORRIDERE SEMPRE. 



lunedì 16 marzo 2015

I copripiumini


Appena termino un lavoro di ricamo, la prima operazione  che faccio è di lavarlo accuratamente per togliere eventuali segni del ricalco e soprattutto con la speranza che alcuni punti un po' "storti"  con il lavaggio risultino più regolari, almeno così  si dice e sembra che succeda. Comunque sia, sospiro e concludo sempre con il detto "meglio lo storto tuo che il dritto degli altri!!!"
  Ho  confezionato e terminato  questi due copripiumini  commissionatimi da mia figlia che  vuole regalarli ad una sua amica, uno per un lettino da neonato e l'altro per un letto singolo. Non so se sia stata proprio una bella idea! L'anziana signora proprietaria  del negozio- merceria del borgo, dove ho acquistato i tessuti  ( un piquet millerighe color panna e color celeste chiaro come il cielo nei giorni di sole in primavera), uno di quei piccoli negozi destinati a scomparire o  a trasformarsi (come già sta provvedendo) ma  ancora conserva   un angolo con una discreta scelta di rotoli di tessuti a  metraggio di vario genere, come il lino, il  misto lino, il piquet, il  batista e i cotoni vari compreso la flanella a fiorellini, ebbene, questa signora diceva:<< qui da me  li potevi  prendere già  belli e fatti !!!>>   "E no - ho risposto io -  a me è tanto piaciuto pensarli e ricamarli" !!! Anche perché  in cuor mio, ahimè,  pensavo ..."semmai,  sarei andata all'Ikea dove avrei avuto un'infinità di scelta  di fantasie e colori  che  a me piacciono tanto"!!!
   Mi è piaciuto  tanto pensare al disegno, organizzarlo, ricalcarlo con la carta copiativa e soprattutto ricamarlo.
 Aprire il  cofanetto con tutti i fili colorati, sedermi nel silenzio vicino ad una  finestra con tanta luce e lavorare al mio ricamo "inventa casa", proprio come spesso  questi lavori sono  definiti nei miei vecchi Rakam. E già, i miei ricami sono ricami semplici con punti base. Mi piace personalizzare il corredo della casa, così su ogni cosa, perfino sugli strofinacci della cucina, penso,  immagino e ricamo qualcosa... un frutto, un pulcino....una cifra..... 
Sul copripiumino per il lettino  ho ricamato pinocchio alle prese con la volpe e il gatto  
In quello del letto singolo

l'omino della pioggia che saltella tra le nuvole per manovrare i rubinetti delle nuvole regolando  così la pioggia e il bel tempo sulle verdi colline marchigiane. Entrambi i disegni sono di Nicoletta  Costa.
Mi piace tanto come disegna gli uccelli che io qui ho ricamato come se fossero pettirossi, i pettirossi che gironzolavano nel mio giardino e in questi giorni ci salutano. Tanto mi piacciono che quando ne trovo qualcuno ucciso dal cane ...ahimè  mangerei il cane!!!
 
Quando ho voglia di sgranchire le gambe mi avvio per la mia campagna, attraverso i campi con  gli erbai e  il grano che  ancora permettono di attraversarli   e a ridosso dei fossi, dove non arrivano i mezzi agricoli per lavorare la terra cresce ancora la cicoria spontaneamente
ha una consistenza diversa rispetto a quella coltivata
Bollita, ripassata in padella  e con il pane che mi dona la mia vicina ogni volta che fa la fornata di pane è una prelibatezza.
per finire con i fiori: questa volta ci sono questi delicati fiorellini ricamati a punto broccatello da mia zia.  Lei però a differenza di me che sono autodidatta, ha imparato a scuola presso le suore e li ha ricamati sul corredo per mia figlia, su una tela di misto lino, ritagli di un metraggio per lenzuola, ricavandone delle tovaglie.  Ho deciso in questa occasione di lavarli e di consegnarglieli  affinché possa goderseli. Il ricordo più bello di mia zia è legato però ai pigiamini di flanella a fiorellini che mi cuciva con la sua vecchia Singer e rifiniva con il merlettino valencienne. Tanto è forte tale ricordo che non mi sono mai piaciuti e tantomeno comprati altri pigiami Che stranezze!!! 

domenica 8 marzo 2015

Giallo come....


Giallo come le mimose che oggi si donano alle donne!!! A tutte dedico il canto di  F.  Mannoia,  "quello che le donne non dicono"che sempre  tanto mi piace e ogni volta che l'ascolto  alzo sempre tutto  il volume ....
La mia di mimosa se l'è portata il vento forte di questi giorni !!! mi piaceva sentire il suo profumo quando gironzolavo nel giardino ....Pazienza ne ripianterò un 'altra.!!!
  Giallo come i campi di broccoletti sfioriti che spiccano tra i verdi dei campi di grano e degli erbai , creando chiazze di colore.  Difficile non notarli percorrendo le strade di campagna
  Già, i broccoletti , verdura invernale che ripassata in padella  mette tutti d'accordo a tavola,  sono i primi a sfiorire preannunciando la primavera
Giallo come le margherite che crescono spontanee lungo gli argini dei canali , dei fossi , delle strade e che presto si mescoleranno al rosso dei papaveri, ai colori indefiniti dei fiori  delle malve, delle borragini....e a tutti gli altri fiori con sfumature diverse di giallo  e di tutti i colori ...Un meraviglioso spettacolo che si ripete ogni anno.
Giallo come le uova sbattute per bene, che tanto mi ricordano l'uovo che nonna ci batteva la mattina in primavera con uno schema tutto suo indicatole non so da quale medico e che sostituiva tutti gli integratori che ora affollano gli scaffali della farmacia!  Per i grandi si aggiungeva anche un po' di marsala, per i piccoli, invece, giusto una goccia,  tanto per sembrare uguali ai grandi.!!! Mi sembra ancora di sentire quel ticchettio forte e veloce della forchetta contro il vetro del bicchiere o della tazza.!!!
Con le uova sbattute per bene ho preparato la Zebra cake pubblicata Qui 
 Poiché ogni volta che ho fatto  il ciambellone, il dolce semplice della colazione, non ho avuto mai risultati soddisfacenti, questa volta ho voluto attenermi scrupolosamente a tutti gli ingredienti e a tutti i passaggi....e così ho rispolverato il vecchio setaccio perché la ricetta diceva di setacciare la farina  insieme  al lievito in polvere.
E pure questa volta:  il profumo di dolce  ha riempito la casa, era bella a vedersi ma ... proprio zebrata, zebrata come quella dei blog da cui ho preso spunto non mi è venuta ....Comunque è finita lo stesso.!!! Però... che tentazione, mentre si versa il composto  a cucchiaiate nella teglia di cottura , di dargli una "increspatina"! Ma nella ricetta è sottolineato di non farlo assolutamente !!! 
Già qualche giorno prima avevo provato a fare la Zebra cake. Nella mia mente avevo l'idea del ciambellone e così pensavo che usando la teglia a ciambella, il risultato si sarebbe ottenuto lo stesso!!! Solo nel momento in cui la stavo versando mi sono accorta di aver fatto una cavolata ...Ma ormai era andata!!!  Però è vero, la zebrata  è più soffice e non" mallopposa"  come dice  Qui. il blog da cui ho preso consiglio...Comunque , anche questa è finita lo stesso !!!
Giallo come le "bandierine " per abbellire la primavera già bella!!! Meno rosea è la lettura del saggio della L.Lipperini " Non è un paese per vecchie " Il libro che abbiamo letto per febbraio nel corso di lettura . Deprimente... ma riporta delle realtà ....Una frase-pensiero a caso che mi ha colpito " I vecchi puzzano di morte, per questo il mondo non li perdona."(Vittorio De Sica , Umberto D)...
 
 Io dico: per non diventare vecchi bisogna morire giovani, il che mi sembra peggio, anzi la considero una ingiustizia, e poi......si vedrà.....
Sul mio" confusionato "ripiano della credenza ho messo  gli anemoni viola raccolti sull'argine del fiume grande, per ricordarmi la Quaresima. Quest'anno ho un po' trasgredito nei dolci.... però tanto mi sono impegnata nella  recita delle lodi tutte le mattine nella mia chiesa. Questo modo di pregare, un salmodiare armonioso, l'ho imparato a quarant'anni nella chiesa San Michele in Bosco dell'Istituto Rizzoli di Bologna. Mi piace proprio tanto e il primo giorno di Quaresima  che ho iniziato a partecipare, l'inno di lode iniziale incominciava così: "L'aurora inonda il cielo di una festa di luce, e riveste la terra di meraviglia nuova.  Fugge l'ansia dai cuori, s'accende la speranza: emerge sopra il caos un'iride di pace........"