giovedì 5 giugno 2014

Serenità è un racconto

Serenità è un racconto anche se non proprio a lieto fine, però è la legge della natura....  Un po' di giorni fa mentre raccoglievo e mangiavo delle nespole dalla pianta vicino al recinto dell'orto, sentivo le galline faraone che facevano un gran baccano,
ho alzato lo sguardo per vedere se c'era qualcosa di strano e ho visto una sola oca
 Come mai, ho pensato fra me !!!  Perché generalmente sono sempre in due. Sono entrata nel recinto del pollaio e anche se il maschio dell'oca allungava il collo e mi  veniva vicino per beccarmi,   ho fatto un giro di ispezione e tra le frasche, all'ombra dei gelsi
ho trovato la sorpresa: l'altra, la femmina stava lì che  covava.
Era tanto, tanto tempo che non vedevo un'oca covare le sue uova  molto grandi
 non si lasciava avvicinare e il maschio che faceva da guardiano starnazzava "arrabbiato"
 Sono rimasta ad osservarla ancora per un po' e .....tutti i giorni tornavo... ma lei era sempre molto gelosa  e lo diventava sempre di più  del suo nido e  del suo stato, si difendeva e mi minacciava  a suo modo
 Mio marito, che già era a conoscenza del fatto,  mi raccontava che la prima volta che l'aveva vista, stava covando 9 uova, ora invece ne aveva  5,...... ieri non ne aveva più nessuno.....Che delusione!!!!   Mio marito pensa che  le abbiano mangiate le cornacchie o le gazze che numerose si riparano tra le fronde dei gelsi oppure qualche  animale che si nasconde dentro questi buchi scavati nella terra lì intorno o  addirittura  l'oca che covava. Ricordo che mia nonna per impedire alle  galline che covavano di rompere e mangiare le uova che stavano covando (cosa ricorrente negli animali ) gli spuntava un po'  il becco e le copriva con un cesto.
Comunque sono tornate a stare insieme 
ma io spero ancora che qualche giorno  vedrò uscire da qualche nascondiglio l'oca  con le 5 ochette
Chissà magari ce l'ha nascoste  in mezzo a questo campo di fiori gialli .....però non la vedo covare più.
Ricordo quando abitavo al podere vecchio, i nostri terreni confinavano con un canale e noi avevamo diversi tipi di papere (così le chiamavamo). Covavano nascoste tra le sterpaglie dell'argine del canale e poi quando schiudevano tornavano nel cortile  e al pollaio con tutte le paperette, per noi bambini era una gioia e un gioco.

Attimi di serenità con Lauranajma

7 commenti:

  1. ...i tuoi racconti mi piacciono sempre tanto...e per questo avrei voluto un lieto fine: mi dispiace molto per le uova, ma so che capita...capita anche qui, con le galline. All'inizio ci stavo molto male...ora mi rattristo per un po', ma sto imparando che sono cose che accadono...Ti abbraccio forte e spero che trascorrerai un fine settimana come piace a te!

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  2. Peccato per gli ovetti! Io ho un anatra un po' vecchietta, ha 17 anni, prima erano due, ma l'altra è morta qualche anno fa. Pensa che al mattino, quando le portiamo da mangiare, si accuccia vicino ai piedi per farsi coccolare.
    buon fine settimana
    Paola

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  3. Mi spiace per le uova, e chissà che dispiacere per i genitori, speriamo la prossima volta vada meglio...

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  4. Ciaooo che bella storia dalla natura ci hai raccontato con le foto passo passo,mi sembra di sentire le tue oche starnazzare!!!peccato per le uova,magari sono dentro una di quelle tane,anche i topi le rubano!!e se invece pensiamo come te che arriveranno 5 belle baby ochette dal prato?chissà!!!
    Molto belli i tuoi pomodori e zucchine...stan crescendo anche qua!!!un bacione

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  5. Che peccato!! Tra un po' potevi vedere delle piccole ochette venirti incontro
    starnazzando.Bello questo racconto fotografico, ciao.

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  6. Poverina l'oca che si é ritrovata senza le uova...Peròle foto sono bellissime.Se sapessi disegnare,le trasformerei in disegni e trasformerei il tutto in una favola!

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  7. Io non ho un ricordo esattamente positivo delle oche. I miei ne avevano un paio anni fa, ma a dispetto della loro bellezza erano molto aggressive :(
    Incrocio le dita per le cinque piccole scomparse!

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