Sono diversi anni ormai che la raccolta delle ulive la diamo a fare a piccole ditte con le scuotitrici meccaniche, e da allora non sono andata più nel mio uliveto, situato sulle colline assolate nei dintorni di dove abito, dove per tanti e tanti anni invece l'abbiamo fatta manualmente. Generalmente la raccolta la facevamo durante le vacanze scolastiche del Natale e vi partecipavamo tutti, dai nonni agli zii, e anche i bambini. Avevamo (e ancora c'è) un capanno con il camino, che non ho fotografato perché mi dispiaceva vederlo abbandonato. All'ora di pranzo ci ritrovavamo tutti lì, ognuno con le proprie portapranzo piene di bendidio e di verdure, ... già condite con l'olio nuovo, ottenuto dalla prima macina ......Era una gioia, una festa....dei bellissimi pic-nic tutti insieme!
Portavo con me anche i miei figli allora nell'età scolare che scorrazzavano dappertutto, anche fin su per le colline e ritornavano solo per il pranzo e la sera quando ce ne tornavamo a casa. Ritornavano neri come carbonari perché purtroppo da noi spesso ci sono incendi, per prevenire i quali mio padre e le guardie forestali tanto si davano da fare ma.......Mio padre diceva che potevano andare tranquilli perché di quel periodo il pericolo delle serpi non c'era! Già.... perché in questi luoghi di pietre e assolati spesso d'estate si trovano anche le vipere....E pensare che mia figlia aveva un importante problema di salute congenito e noi non lo sapevamo ....perché né alla nascita né il pediatra se ne erano accorti..........
ma solo lucertoline che si scaldavano al sole e....
i ricci o le istrici perché spesso trovavamo gli aculei, che poi ci riportavamo a casa perché le utilizzavamo nel ricamo, per fare i forellini al tessuto
Avevo visto Fosca nel suo blog ://larmoniadellecose.blogspot.it/ che raccoglieva le mandorle e...... così sono andata con mio marito per raccogliere quelle dalle piante che si trovano nel mio uliveto.
Armato di canne e paniere cercava di non ruzzolare tra quei sassi delle "macere" mal ridotte, perché non essendo recintato spesso vi pascolano mucche, cavalli , pecore e capre lasciate libere dai pastori sulla montagna.
non ce n'erano molte ed erano troppo alte e difficili da raccogliere
Giusto un paniere, ma sufficienti per fare la "mantolata"....Che profumo !!! Erbe e cespugli emanavano quel profumo che da tanto non sentivo.....profumo di montagna
lungo la carrareccia, di ritorno, ho ammirato
gli uliveti dei vicini, più ordinati e curati.....
ruderi di case ora adibite a capanni
e bellissime case vecchie ristrutturate.
A casa ho sgusciato e pelato le mandorle con l'acqua bollita lasciandole per pochi minuti a mollo e poi.... in padella le ho rigirate nello zucchero e fatte caramellare
Ma....non è riuscita come quella che faceva mia nonna !!....Ho sbagliato sia nelle proporzioni dello zucchero che nel procedimento, non ricordavo bene.. ( ho chiesto poi a mia sorella). Ricordavo bene solo quando la rigirava per bene nella padella con lo zucchero sciolto bollente e poi la riversava su un angolo del marmo del tavolo, dove aveva passato un filo d'olio, nella grande cucina e subito gli dava una ( bella ) forma con la lama di un coltello grande......e noi bambini aspettavamo che si raffreddasse per poi dividercela........
Belli quei muri a secco. Una volta lo facevo anch'io il croccante alle mandorle, come si chiama da noi, buono anche se molto calorico. Buona settimana ♥
RispondiEliminaMa che bel racconto ...sai me lo sono letta tre volte...che bei ricordi...quanta nostalgia o sbaglio? Non sapevo si potessero usare gli aghi dell'istrice per agevolare il ricamo...il dolce simile al tuo lo facciamo anche noi, naturalmente non con le mandorle ma con noci o nocciole e lo chiamiamo il croccante. Buona serata FrancaRita.
RispondiEliminasei davvero fortunata ad avere dei ricordi così belli a cui tornare con la memoria.
RispondiEliminascrivili e condividili tutti perchè possono essere preziosi anche per gli altri.
un abbraccio.
simo
Che bello questo tour nei tuoi ricordi, un abbraccio
RispondiEliminaAnche se non perfetto come quello di nonna Lauretta sara' buono lo stesso. Gigi chiede se oltre alla mantolata hai ereditato anche l'arte delle mitiche "patelle" di nonna Lauretta. Sei piena di ricordi della tua infanzia, quasi ti invidio!! ciao un abbraccio anche da Gigi Melania
RispondiEliminaE già, tanti, tantissimi ricordi !!!......I miei nonni erano scontenti, ma contenti perché praticamente io sono vissuta con loro fino a che ci sono stati...Le "patelle" le faccio solo per fare i cannelloni.......perché ....siamo tutti o quasi tutti abbondanti-ni (andava bene anche senza la -ni. Devo molto a nonna Lauretta e a nonna Tresuccia (nonna Uccia) . Un abbraccio!!
EliminaP. S. sono andati bene i cestini!!??
Apprezzati dal parroco. Un abbraccio
EliminaChe belle immagini di natura un po' selvaggia e che bello leggere dei tuoi ricordi...
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